Una grande festa di paese. Un grande riconoscimento per tutti gli sforzi fatti in questi mesi.
Una lunga giornata ultimana con un pomeriggio di giochi per le piazze del paese. Un ringraziamento a tutti colori che hanno partecipato, alle associazioni, ai ragazzi, ai giovani, a chi ha organizzato gli eventi, a chi ci ha messo creatività e impegno.
Sono stai mesi impegnativi ripagati dalla voglia di felicità e del divertimento sano e anche un po’ culturale.
Beccati le foto di questo nostro ultimo appuntamento!
Ecco alcune delle foto della serata in cui Don Samuele ha esposto le linee studiate dalla Diocesi per la cura dell’educazione dei giovani che non può più prescindere da un lavoro corale d’insieme di tutte quelle associazioni e realtà che si occupano di educazione nel nostro paese.
Alternata tra un tempo nuvoloso e una leggera pioggia abbiamo vissuto un esperienza comunitaria incredibile!
Ci siamo stretti tutti intorno a questo appuntamento per ringraziare il Signore per quello che in questi 50anni ci ha donato e concesso, ricordando sempre coloro che ci hanno preceduto nella Casa del Padre.
L’inizio con la celebrazione.
L’inaugurazione della targa, alla presenza di Don Giuseppe e del sindaco Mauro Cerutti.
La RI-posa della prima pietra (questa volta era in leggero polistirolo) dove alla fine abbiamo accolto l’Alpino Andrea quello che 50anni fa era in primo in piano nella foto e in primo piano nella costruzione del nostro oratorio.
L’aperitivo conclusivo, per non andare a casa a stomaco vuoto e ringraziare tutti i partecipanti.
Venerdi 27 è stato un bel momento di cordialità e riscoperta del nostro passato. In maniera semplice e raccontata da personalità di tutto rispetto abbiamo rivisto il nostro oratorio nascere e svilupparsi in un tessuto urbano e sociale che oggi non esistono più.
Come fare quindi, attraverso l’oratorio, a testimoniare il Vangelo e allo stesso tempo assolvere al compito educativo e sociale ?
La S.Messa che abbiam celebrato il 26 giugno, dedicata normalmente alla vita, l’abbiamo si dedicata alla vita ma di tutte quelle persone che hanno lasciato un impronta, un segno nel nostro oratorio.
L’abbiamo dedicata a tutte quelle persone che in questi primi 50anni, in qualunque ruolo o mansione, hanno gettato un seme che è cresciuto fino a farlo diventare l’oratorio che oggi vediamo.